Lo spazio ci racconta
Lo spazio ambulatoriale è un potente mezzo di comunicazione: quando è ben studiato, serve a rafforzare l’immagine dello studio e lo rende più coerente con le aspettative del paziente.
Tuttavia, sortisce l’effetto opposto quando non è curato: il paziente può avere le migliori aspettative rispetto ad un professionista, ma se viene ricevuto in uno spazio non adeguato, la sua esperienza generale non sarà positiva.
Ecco perché è importante curare con attenzione la progettazione e l’allestimento degli ambulatori.
Il layout funzionale
Il primo studio che va fatto è il cosiddetto layout funzionale, che deve essere il driver di tutta la progettazione.
Come deve scorrere il lavoro all’interno dell’ambulatorio? Come si muovono nello spazio medici, operatori e pazienti?
Non curare questo approfondimento, in tutte le aree medicali, dagli ambulatori, alla reception fino alle zone di attesa, genera dispersioni incredibili.
Gli ambulatori medici sono spesso caratterizzati da una serie di elementi di arredo, a contorno della poltrona medicale, che complicano l’erogazione dei trattamenti nelle migliori condizioni. Sedute, carrelli e apparecchiature possono rendere lo spazio difficilmente fruibile e sicuramente poco comodo.
Quando si approccia la progettazione di quest’area, bisogna farsi dirigere dall’ergonomia di medico e paziente, perché solo quella può permettere al professionista di lavorare al meglio e al paziente di ricevere il trattamento nel massimo comfort.
Tecnocare ha studiato il primo riunito dedicato alla medicina estetica partendo dal concetto di design di funzione.
Questo significa che il prodotto è nato sulle specifiche richieste di un comitato di medici diretto dal dott. Juri Tassinari ed ha tenuto conto delle funzioni che la poltrona deve svolgere per permettere ai medici di erogare al meglio i trattamenti, che per il 70% si concentrano sul distretto cervico-facciale.
Il prodotto asseconda perfettamente l’ergonomia, riunisce tutti gli elementi collaterali in un unico corpo e libera lo spazio di azione per il medico.
La funzionalità, come si diceva, deve dirigere il progetto: solo successivamente posso “vestire” lo spazio, scegliendo colori e finiture coerenti con il look&feel generale dello spazio e con la personalità dei medici che lo devono vivere.
Quando uno spazio funziona e quindi lavora bene, si può quindi decidere come dargli un suo particolare “twist”: minimal o pop, caldo o tecnologico, l’importante è che parli la stessa lingua di tutti gli altri materiali di comunicazione dell’ambulatorio e ne rafforzi l’immagine generale.
Non solo aree mediche
Altrettanto rilevanti nella progettazione sono le aree di accoglienza e un’attenzione particolare va data alla reception.
Quando i desk sono studiati tenendo in considerazione il modo in cui si muovono gli operatori e come è organizzato il lavoro, il flusso operativo scorre in maniera molto più snella, rendendo più efficiente il processo.
Inoltre, la reception può essere studiata permettendo il massimo controllo delle aree con il pubblico e magari dedicare una zona a un contatto più diretto e riservato.
Le zone di accoglienza devono essere comode e attrezzate: quando sono ben studiate, riducono la percezione dei tempi di attesa.
Va ricordato anche che la zona d’attesa è l’area dove è possibile che il paziente passi del tempo: per questo è importante rendergliela accogliente.
Inoltre, essendo seduto e non in attività, è “in ascolto”: posizionare in questa zona materiali informativi e di comunicazione è efficace, perché il paziente ha tempo di leggere e concentrarsi ed è spesso gradito perché fa parte dell’intrattenimento.
La raccomandazione è concentrarsi su poche e chiare comunicazioni e che gli spazi vengano mantenuti ordinati: non c’è nulla di più inutile e dispersivo di una distesa di brochure!
Multisensorialità:
Un’ultima ma non meno importante attenzione può essere data all’attivazione di più sensi durante la seduta medicale.
Con l’obiettivo di creare, attraverso lo spazio, la migliore customer experience va ricordato che sollecitare più sensi rende più memorabile l’esperienza.
Può essere piacevole respirare un profumo coerente con il luogo e magari tenere una musica di sottofondo rilassante e calda che renda piacevole la permanenza.
È stato ampiamente dimostrato come la cura di questi elementi, non secondari, mantenga una piacevole memoria del luogo e riduca la percezione di eventuali e spesso fisiologici tempi di attesa.